Prendiamo atto che, con Decreto Legge 127 del 21 Settembre 2021 il Governo ha introdotto, a decorrere dal 15/10/2021, l’obbligo del possesso del Green Pass sui luoghi di lavoro.  Ciò posto la misura adottata, secondo quanto riconosciuto dalla comunità scientifica, non esaurisce il rischio di contagio sui luoghi di lavoro, tanto più che nel trasporto regionale ferroviario non è previsto l’obbligo di possesso del Certificato Verde da parte dei passeggeri per l’accesso ai treni del trasporto regionale.

Va inoltre rilevato che l’attuale quadro normativo, anche con riferimento al tema privacy, non consente alle Imprese di verificare preventivamente il possesso del Green Pass da parte del lavoratore, generando particolari criticità per l’organizzazione del lavoro per i turni non cadenzati nell’arco delle 24 ore (effettuazione di due prestazioni nell’arco delle 24 ore). Non a caso, in queste ore, diverse imprese di trasporto ferroviario hanno inviato formale comunicazione ai propri dipendenti, di fatto contravvenendo alle limitazioni imposte dal Decreto e dal Garante della Privacy, con le quali i lavoratori vengono invitati a collaborare nel fornire preventivamente informazioni sul possesso o meno del Certificato Verde.

Per tali ragioni, pur astenendoci da valutazioni di tipo medico, che esulano dalle competenze del Sindacato, ci preme evidenziare  che la concreta attuazione del provvedimento rischia di mettere a rischio la tenuta del sistema di trasporto del Paese nell’ambito ferroviario, con inevitabili ripercussioni negative per l’utenza e per i lavoratori, compresi coloro che sono provvisti di un green pass “stabile” (comunque non censibili dalle Imprese).

Tra l’altro, l’alto tasso di infortuni sul lavoro da contagio del virus Covid-19 (vedi rapporto del CIV dell’INAIL del 29 aprile 2021) necessita dell’attivazione di tutte le precauzioni definite all’articolo 2 comma M e 41 del DLGS 81/2008, in materia di prevenzione del rischio. Pertanto occorre l’attivazione da parte dei datori di lavoro della relativa sorveglianza sanitaria effettuando il test del tampone (antigenico o molecolare) al personale richiedente, impiegato in attività lavorative che attengono i servizi pubblici essenziali di trasporto ricompresi nei precetti della legge 146/90. Tale precauzione consentirebbe, infine, di cogliere l’opportunità di rilasciare il green pass ai lavoratori sprovvisti così da non compromettere la prosecuzione del servizio pubblico di trasporto.

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