Dalla mattina della vigilia di Natale stiamo ricevendo continue segnalazioni relativamente a numerose soppressioni che Trenitalia ha disposto all’offerta dell’Alta Velocità, in date particolarmente delicate per la mobilità del Paese.

A quanto descritto in precedenza vanno ad assommarsi le gravi violazioni poste in essere dall’Impresa per sopperire alle carenze di organico già denunciate su tutta Trenitalia dalle Scriventi, con specifico riferimento a ripetuti ed illegittimi comandi che hanno intimato e/o obbligato i capitreno in servizio a scortare alcuni convogli della Divisione Business AV in assenza del CST. Episodi analoghi hanno invece riguardato la modifica illegittima del modulo di condotta in particolare nelle prestazioni notturne.

Da ulteriori approfondimenti, tra l’altro, ci risulta che tali episodi abbiano interessato, anche in altri periodi dell’anno, le altre Divisioni di Business e che, in particolare modo nel trasporto regionale di alcuni territori, Trenitalia anziché garantire la presenza della squadra di scorta minima prevista dalle norme in vigore, imponga al capotreno di occuparsi della chiusura delle vetture e della scorta della sezione di treno impresenziata; seppure tale anomalia assuma carattere di “programmazione” e sia da imputarsi ad esclusive carenze di organico che l’impresa continua a fingere di non vedere.

Anche in questo caso ci aspettiamo un’immediata correzione di rotta, nel rispetto degli accordi sottoscritti o ci troveremo costretti ad attivare ulteriori azioni territoriali.

Esprimiamo profondo rammarico per quanto sta accadendo in queste ore, consapevoli dei disagi arrecati all’utenza e coscienti delle ricadute economiche per la Società, derivanti in particolare dalla mole di soppressioni disposte da Trenitalia, fermo restando l’auspicio di un ritorno alla normalità dei servizi programmati, nel rispetto delle regole per il personale.

Questo però dipende soprattutto dalla volontà aziendale: una ridefinizione del Coefficiente Sostituzione Assenti (CSA), un cospicuo piano di apporti di personale, la copertura delle piante organiche delle sale operative/303/tutor istruttori, il rispetto del contratto e degli accordi in essere sulla visibilità dei turni, il miglioramento del sistema ferie, il riequilibrio dei carichi di lavoro nei turni, il rispetto della squadra minima di scorta, un serio investimento sulla logistica e la garanzia di un’adeguata formazione.

Sono questi gli elementi cruciali per ricucire lo strappo che si è creato con un personale ormai esausto.

ORSA FERROVIE e UGL FERROVIERI avevano denunciato da tempo le criticità che insistono sul personale degli equipaggi di Trenitalia, che sconta una politica manageriale colpevole di avere determinato, ritardi nelle assunzioni programmate e sensibili squilibri di organico tra i macchinisti ed i capitreno delle diverse divisioni di Business Trenitalia, scommettendo sull’infinito senso del dovere dei ferrovieri per sopperire ad insostenibili carenze di organico.

Ormai è evidente, come denunciato dalle scriventi da tempo, che quando si programma su carta con il solo scopo di “far tornare i conti” ciò si scontra in maniera forte con la realtà, e questi giorni di Natale ne sono la dimostrazione.

É la società ad avere ignorato gli allarmi del Sindacato, che aveva avvisato dei rischi derivanti dalla Pandemia in termini di gestione delle assenze e senza tenere conto neanche delle assenze derivanti dall’ applicazione della normativa Green pass nei luoghi di lavoro, non accettando le proposte del sindacato in merito, soprattutto alla luce delle già enormi carenze di personale in pianta. Un personale di cui avevamo più volte riferito segnali di pesante insofferenza.

Ci auguriamo quindi che per giustificare il caos in atto, l’Impresa si astenga dal ricercare capri espiatori nei lavoratori o nel Sindacato “irresponsabile”, scaricando le responsabilità di quanto sta avvenendo su coloro che, dall’inizio di questa pandemia, hanno dimostrato un encomiabile senso di attaccamento al lavoro.

Quelle che è certo che, in assenza di soluzioni tangibili, per le quali saremo sempre disponibili ad un confronto, le ragioni dello sciopero dichiarato l’8 Gennaio 2021 sono state sostanzialmente confermate dall’impresa, con la quale abbiamo sperato invano di potere definire un piano di rilancio condiviso della Società, che coniugasse la risoluzione dei problemi denunciati dal personale e dal Sindacato per gli equipaggi con gli interessi aziendali e del Paese.

L’8 Gennaio si sciopera, per le evidenti carenze di personale che ad oggi Trenitalia non ha preventivamente integrato, secondo le necessità indispensabili a garantire l’attuale offerta commerciale.

L’8 Gennaio si sciopera perché l’Azienda non rispetta i più basilari impegni contrattuali assunti con Sindacato e lavoratori.