Le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti, rispetto ad una possibile privatizzazione di una parte del Gruppo Ferrovie dello Stato, dovrebbero essere esplicitate in un modo più comprensibile, poiché è determinate che in  un asset strategico come il Gruppo Ferrovie dello Stato, dove lavorano, fra diretti ed indiretti, più di 70000 persone, non si possano creare incertezze senza seguito ai lavoratori.

Le privatizzazioni di asset strategici nazionali -dichiara Favetta Segretario Nazionale UGL Ferrovieri- negli anni si sono dimostrate una strategia fallimentare per il benessere della nostra comunità nazionale, quindi ci auguriamo che un Governo che vuole riportare al centro il valore e il lavoro degli italiani non possa perseverare in tali errori.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato è un una delle maggiori aziende partecipate al 100% dallo Stato, che è finalmente arrivata, negli ultimi anni e con grandi sacrifici da parte dei lavoratori, a un equilibrio e ad sostenibilità economica importante, con grandi prospettive di crescita.

Gli unici che dovrebbero beneficiare dei risultati del Gruppo dovrebbero essere gli italiani e gli stessi lavoratori, quindi l’unica possibilità -conclude Favetta- fattibile può eventualmente essere la privatizzazione di una piccola percentuale, a favore di quote di azionariato popolare, che possano essere sottoscritte dai lavoratori del Gruppo o dai cittadini e non da fondi o imprenditori stranieri che avrebbero solo l’obiettivo del profitto e non del bene comune.

Crediamo, quindi, che ci debba essere un doveroso chiarimento da parte del Governo che fughi qualsiasi dubbio su eventuali fallimentari strategie a dividere in poli il gruppo, mascherando una prospettiva di privatizzazione in una semplice nuova organizzazione, caso contrario saremmo da subito pronti a contestare con tutti i mezzi in nostro possesso per il bene dei lavoratori delle ferrovie e della nostra comunità nazionale.